L’ Acquario Romano
Un percorso imprevedibile, un’identità multiforme. L’Acquario Romano è come un fiume in piena: sempre se stesso, ma ogni volta diverso. Segui il flusso e lasciati ispirare.
“Hinc unda, hinc labitur ætas.”
“Come l'acqua, così scorre il tempo”
Da stabilimento ittico a teatro, da arena circense a palestra di quartiere. Tutte le tappe di una storia sorprendente.
Piazza Manfredo Fanti, 1884
Su idea del piscicoltore Pietro Carganico e progetto dell’architetto Ettore Bernich, al rione Esquilino prende il via la costruzione di una struttura polifunzionale con allevamento di piscicoltura, acquario e stabilimento ittiogenico produttivo.
29 maggio 1887: l’inaugurazione
Con le sue 20 vasche colme di pesci d’ogni specie e un laghetto per la pesca sportiva, la struttura è destinata al contempo a spettacoli, concerti, mostre e alle più varie attività ricreative, sul modello degli square di Parigi.
Le metamorfosi alle soglie del 900
Ben presto la forma inizia a cambiare: mentre si riduce l’attività ittica, lo spazio si reinventa ad uso palestra, sede di concorsi pubblici e teatro di spettacoli. Sembra che nel 1890 l’Acquario Romano abbia ospitato persino il circo del celeberrimo Buffalo Bill.
L’evoluzione fra i due secoli
Agli inizi degli anni 1900 l’Acquario Romano è consacrato agli spettacoli di varietà e operetta, come quelli di Petrolini e Viviani. E dal 1930 muterà a più riprese: prima in sede del Governatorato, poi in magazzino per i materiali del teatro dell’Opera di Roma e ufficio elettorale.
Dal 1985 al 1990: la riqualificazione
A cento anni dalla sua edificazione, un lungo restauro a cura della Sovrintendenza Capitolina recupera l’immagine originale della struttura, con le sue decorazioni di ambiente marino e le testimonianze murarie di Età Imperiale rimaste sommerse.
Nel 1993, finalmente, la riapertura.
Dal 2003 ad oggi: un nuovo inizio
Per volontà del comune di Roma, dal 2003 l’Acquario Romano è sede della Casa dell’Architettura, sotto l’egida dell’Ordine degli Architetti PPC di Roma e Provincia. Ora come allora, si identifica in uno spazio fluido, centro culturale e luogo di apertura e aggregazione.
Visioni acquatiche
Tra delfini e tritoni, architettura eclettica e rovine romane, l’Acquario Romano trabocca di testimonianze storico-artistiche sfaccettate, unite dal gusto per il bello. Scorri l’album e immergiti tra le sue meraviglie.